50 Assemblee UNCZA
L’UNCZA ha festeggiato quest’anno la sua 50a Assemblea. Sono stati 50 anni di proficuo lavoro, speso per migliorare la caccia, difendere l’ambiente, proteggere la fauna, far transitare i cacciatori dall’ottica del prelievo venatorio come diritto alla gestione venatoria come dovere, per far sì che la caccia diventi una risorsa per la società.
Il cammino non è stato facile: si trattava di modificare l’abitudine dominante nelle nostre montagne: arrivare primi e prendere tutto quello che passava. Con le Riserve Comunali Alpi si è incominciato a praticare la vera caccia, si sono istituiti corsi di preparazione, si è aperto il grande capitolo della caccia di selezione che via via ha trasformato la Zona Alpi e, cosa impensabile all’inizio, anche l’Appennino.
La prima Assemblea UNCZA si è svolta a Brescia il 12 giugno 1966. Il 4 Giugno 1967 la seconda, al Centro di Allevamento di Selvaggina Alpina del Casteller di Trento che ha poi dato la linea di condotta tecnica e culturale a tutte le quelle successive. Ricordiamo di seguito solo le Assemblee decennali.
La X assemblea, nel 1975, si svolse sulle montagne dell’Aprica ed ebbe alla ribalta un vivacissimo Franco Perco con la relazione “Ungulati: incremento e protezione della fauna alpina nella conservazione della natura”, illustrata dall’artista cacciatore Dino Perco.
La XX, nel 1985, alle Terme di Valdieri nel Parco Regionale dell’Argentera. Relatori: lo storico maestro della Trofeistica CIC Veljko Varicak, i docenti Universitari Teresio Balbo e Beppe Meneguz di Torino, Guido Tosi di Milano. Il filo conduttore fu quello indicato da Mario Rigoni Stern, “Il parco salvato dai cacciatori”. L’Assemblea ebbe come splendida cornice la mostra storica dei trofei di Vittorio Emanuele II e della Contessa di Mirafiori abbattuti nella Riserva Reale “Valdieri-Entracque” donata al Re dai Comuni della valle. Ero io allora presidente e conclusi l’Assemblea con queste parole: “L’UNCZA accetta ed offre una sfida: siamo in grado di gestire il territorio con tutte le componenti, salvaguardando ogni suo valore; ma assieme ai montanari cui tante rinunce sono state chieste; non possiamo però anche chiedere loro che siano disposti a fare i giardinieri per i gitanti della domenica”.
La XXX Assemblea si tenne nel 1995 in Val Brembana a Piazzatorre. Tema: “La Caccia di Selezione verso il 2000”, con l’esposizione dei trofei medaglia d’Oro dell’Arco Alpino.
La XL Assemblea a Sappada alle sorgenti del Piave il 25 Giugno 2005. Sono cosi terminati i primi quarant’anni di UNCZA. Il Consiglio Nazionale a settembre di quell’anno insediò Sandro Flaim, succeduto a Rino Masera, come presidente del decennio che ha portato al mezzo secolo di vita dell’Unione. In quell’occasione tanti amici, che per anni si erano spesi per UNCZA furono ricordati con la consegna loro della medaglia d’oro o d’argento. Le Assemblee hanno percorso tutto l’Arco Alpino passando da est a ovest e viceversa. Tanti anni di Assemblee non sono stati solo un piacevole incontro tra amici: le relazioni scientifiche di illustri nomi nella ricerca, la pubblicazione dei Quaderni Tecnici, del libro “Progetto Alpe” (risultato di cinque anni di lavoro e ricerca di oltre 750 cacciatori), l’edizione italiana del testo “Fauna e Caccia sulle Alpi” e di tanti altri volumi sono la dimostrazione della presenza fattiva dell’UNCZA nel mondo della cultura venatoria.
Gli ultimi dieci anni hanno visto importanti modifiche migliorative della nostra Associazione. Pur nella scia dell’ottimo lavoro fatto in precedenza si è guardato però con chiarezza al futuro, alle nuove importanti questioni che la situazione internazionale ci pone innanzi.
Prima fra tutte le innovazioni: la nostra rivista Caccia Alpina migliorata sia nella veste grafica che nei contenuti. È diventata una rivista venatoria allo stesso livello delle migliori di Oltralpe. Tutto questo e moltissimo altro ancora, nel ricordo degli amici che sono andati avanti, dimostra il grande impegno dei dirigenti e la collaborazione di tutti i soci.
Come “vecio” non mi resta che augurare molti altri felici compleanni.
Bruno Lauro Vigna