Associazione Italiana per la Wilderness

Cos’è l’AIW?

L’Associazione Italiana per la Wilderness ha lo scopo di diffondere in Italia le prime conoscenze della filosofia Wilderness e del suo Concetto di conservazione, nonché di trovare forme per una sua concreta applicazione anche nel nostro Paese. Essa ritiene che la natura vada conservata in quanto valore di per sé e considera questo valore un patrimonio spirituale per l’uomo per ciò che esso esprime a livello interiore e di emotività in chi la frequenta, ed è contraria all’uso di massa dell’ambiente, sia per scopi ricreativi che di prelievo delle risorse naturali rinnovabili, seppure la ricreazione fisica e spirituale sia uno dei fini della sua preservazione, e conciliabile l’uso corretto e razionale delle risorse naturali rinnovabili. Scopo primario del movimento conservazionistico che diffonde questa filosofia è l’applicazione del suo Concetto di conservazione, che è il mantenimento di vaste aree naturali selvagge, mantenimento che si concretizza con le cosiddette “Aree Wilderness”.

Area Wilderness Valmontina
La serie di cime dell’alta Valmontina in inverno, dalla Cima dei Preti a sinistra, al Monte Duranno a destra.

Cosa sono le Aree Wilderness

L’Area Wilderness è un luogo protetto prevalentemente privo di strade e di moderne costruzioni (e può più comprensibilmente tradursi con “spazio selvaggio”). La denominazione ha origini americane ed è legata ad un concetto di conservazione dell’ambiente naturale che mira alla salvaguardia degli ultimi territori e zone non antropizzate mediante un duraturo vincolo di tutela basato su una corretta applicazione del sistema democratico; l’adattamento europeo del “Concetto di Wilderness”, anche se elaborato su ispirazione di quello americano, se ne distingue per una connessione con aree, le quali, benché selvagge ed impervie, non sono mai vergini e non poche volte sono percorse da antichi tratturi e carrarecce, e vi sono state costruite opere murarie, alpeggi, stazzi o casolari, quando non eremi e cappelle, o fortilizi ed altre opere militari, oggi tutte di valore storico e/o culturale. Basate su di un moderno concetto di conservazione della natura e sorte sulla scia di un movimento mondiale per la difesa degli spazi selvaggi rimasti sul Pianeta, esse rappresentano una duratura misura di salvaguardia dell’aspetto selvaggio dei luoghi, presa nel rispetto dell’uso razionale e tradizionale delle risorse naturali rinnovabili da parte dell’uomo quale membro integrante ed attivo del ciclo vitale. Esse sono però anche un vincolo basato su di una altissima concezione democratica in quanto attuata nel rispetto delle più elevate regole della democrazia, ovverosia come espressione della volontà popolare attraverso i Consigli Comunali liberamente eletti; o col consenso o per libera scelta dei proprietari fondiari o degli enti preposti alla gestione di suoli demaniali.

Oggi le “Aree Wilderness” designate in Italia da vari organismi pubblici e privati sotto l’egida dell’AIW ed inserite nel proprio “Sistema delle Aree Wilderness Italiane” sono giunte al numero di 77 (divise in 132 Settori) per un totale di 56.564,6 ettari, distribuite in 11 Regioni e 24 Province. Generalmente sono aperte alla caccia, ma di esse il 43,7 % è comunque chiuso alla caccia, ma per divieti preesistenti (24.735,5 ettari); 21 Aree, pari al 25,6 %, sono incluse totalmente o parzialmente in Parchi e Riserve Naturali (14.499,6 ettari). Al loro interno sono state designate 291 Zone di Tutela Ambientale dove l’ambiente è assolutamente protetto (la loro estensione complessiva è di 27.054,0 ettari, pari al 47,8 %).

Area Wilderness Val Parina
La Val Parina e il Monte Ortighera